Don Alicordio Natale (1549-1634) la costru� tra il 1627 e il 1628
come cappella cimiteriale di famiglia, ma poi si adoper� perch�
fosse aperta al pubblico culto. Nel 1679 Carminio Natale
(1623-1679), eseguendo le disposizioni testamentarie della moglie
Beatrice di Caprio, vi fond� l'altare di S. Antonio Abate, con
l'annesso omonimo beneficio ecclesiastico in vita fino al secolo scorso.
Tra il 1788 e il 1789 fu ricostruita ed ampliata a spese dei Natale Sifola
Galiani e dei Natale di don Erennio, su disegno del regio
architetto Domenico Brunelli, e ad opera delle maestranze
locali di Antonio Di Lillo e Francesco Salemme.
Nel 1789 vi fu fabbricato pure l'altare dedicato a S. Stefano
Menicillo. Dal 1877 � sede della Confraternita dell' Addolorata
che ne divenne legittima proprietaria acquistandola nel 1893.
La cos� detta "Cappella della Santissima Concezione" era denominata in origine"SANTISSIMA CONCEZIONE DI NOSTRA DONNA". Essa � a tutti gli effetti una piccola chiesa. Nel suo nascere diede occasione al parroco di Casapulla D.Antonio della Valle di promuovere varie pretensioni, che riguardavano i suoi diritti parrocchiali. Convenne il Fondatore ricorrere in ROMA , ed ottenne dalla Sacra Congregazione dei Riti favorevole decisione. Pretese quel Parroco impedire al Fondatore ed ai suoi successori lo JUS della sepoltura, nella chiesa, col pretesto che si trovava fuori della Chiesa Parrocchiale. Al che la SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI il 31 marzo 1629 decise: "Curatum Casalis Casapullae Capuanae Diocesis non posse prohibere Alicordio NATALI ejusdem Terrae, jus sepulture pro se, e successoribus in Ecclesia per ipsum aedificata, reservata tamen quarta funerali proprio Parocho". Dopo di che si dubit�, se fosse lecito seppellire i cadaveri nella detta Chiesa, qualora il Parroco invitato, non volesse intervenire, oppure ricusasse dare la licenza, e la stessa Sacra Congregazione dei Riti con data 22 dicembre 1629 conferm�: "Si Curatus requisitus interesse recuset, vel petitam licentiam deneget, posse in dicta Ecclesia tradi sepulturaesupradictorum corpora sine ipsius interventu, e licentia". Pretese di vantaggio il Parroco, appoggiando forse tale sua pretensione all'antico costume che in quella chiesa non si dicesse Messa nei gioni festivi se non dopo celebrata la Messa Parrocchiale nella sua Chiesa Matrice, secondo il Testo del Capitolo in Dominicis 2. de Parochis, dove si legge: che "Nemo in Diebus Festivis , nisi in propria Paroecia, Missam audire poterat". Ma ci� nonostante la Sacra Congregazione de'Riti decise: "Curatum Casalis Casapullae non posse prohibere Alicordio Natalis ejusdem Terrae, quod non celebretur Missa in dicta Ecclesia Alicordii Diebus Festivis ante Missam Parochialem". Pretese tal parroco, che non potessero in questa chiesa udir le confessioni dei fedeli i Confessori approvati, e specialmente i Sacerdoti Secolari. La stessa Sacra Congregazione rimise una tale istanza a Monsignor Girolamo Costanzo(1627-1635) Arcivescovo di Capua il quale dichiar�: "Licere approbatis ibi audire confessiones absque licentia Parochi". E' per questo motivo che in questa CHIESA vedesi il Confessionale dentro un muro incavato. I compatroni hanno sempre goduto di questo privilegio. In questa chiesa si amministrava giornalmente il "Sacramento della Penitenza". In questa Chiesa si venerava un insigne reliquia di un pezzetto della camicia della SANTISSIMA VERGINE che fu donato con autentico documento dalle Monache di San Giovanni di Capua al canonico Don Giuseppe di Natale, che fu Maggior Penitenziere della Cattedrale di Capua.
Ferdinando de NATALE SIFOLA GALIANI
Date: 25-04-2007 23:01:16