Giulio Antonio de Natale alfiere di cavalleria sotto il re cattolico Filippo lV d'Austria mostr� il suo grande valore combattendo contro i francesi. Ebbe innumerevoli attestati al valore dal Generale Luigi Poderico, dal capitano di corrazza don Pietro Vello-Molina, dal commissario generale della nuova leva Cesare Zattara. Di quest'ultimo riporto l'attestato:
CESARE ZATTARA
Commissario Generale della Cavalleria della nuova leva del Regno di Napoli per S.M.
"Fo fede di aver visto servire a S.M. Giulio Antonio (de) NATALE , Alfiero della Compagnia di Cavalli del Capitano Paolo Muricchio in tutte le occasioni, che sono occorse nel tempo della rebulutione di questo Regno, come fu nella intrata della Citt� di Aversa, nella scaramuzza di Marano, nella rotta di scafare, nella presa di Sant'Anastasio, nella rotta, che si diede al Duca di Guisa in Aversa, in tutte le sortite che se fecero in Aversa, e Capua, e mi costa marci� colla sua Compagnia a Orbitello in quelle truppe, che andorno a soccorrere detta Piazza, quando stava sediata da Francesi, e colla sua compagnia prese una Torre guarnita da Francesi, che fu di molta importantia. Fu impiegato molte volte a riconoscere lo nemico, e sempre ha dato intiera soddisfazione di tutto quello li fu ordinato. Lo giudico meretevole di quella merc�, che Sua Maest� restar� servita farli. Ed in fede ho la presente firmata di mia mano, sigilata con il segilo delle mie armi:Data in Napoli a 28 di ottobre 1648: Cesaro ZATTARA.
Altro valoroso combattente,sotto il regno di Ferdinando lV, fu l'Alfiere di Cavalleria Nicol� Jannotta che and� in aiuto dell'esercito Imperiale in Lombardia dove insieme co'suoi commilitoni fece prodigi di valore; "il che lo stesso general nemico fu costretto mal suo grado a confessare, e come poi universalmente lo attestarono i pubblici foglietti da l� venuti".
Si deve ricordare tra i tanti altri il "giovinetto Elpidio MUSONE, Trombetta della Milizia, essendosi trovato a cavallo, solo in una strada, vide di lontano venir verso Casapullo una Colonna di Francesi, che sortiti erano da Capua col reo disegno di sorprendere, e di saccheggiare questo medesimo villaggio; ond'egli lasciatigli avvicinare, e scorrendo su e gi� con suo cavallo quella strada, tocc� colla sua tromba una strepitosa marcia militare. A quel suono bellicoso ed improvviso credendo i Francesi, che venisse contro di loro una numerosa Cavalleria, voltate subito le spalle, disordinatamente si misero in fuga per rientrare in Capua". Musone rinnov� in un certo modo l'esempio di Orazio Coclite, che sul ponte Sublicio in Roma, mentre i suoi compagni demolivano il ponte,fece fronte all'esercito del re Porsenna che voleva invadere Roma.
Ferdinando de NATALE SIFOLA GALIANI scritto il 02-06-2007 alle 19:00