L�Insieme in gita.
L�allegra combriccola di buon mattino sfidando un cielo incerto e minaccioso, s�avvia alla volta della sua prima meta �lo zoo safari di Fasano�.
Dribblando scrosci di pioggia leoni tigri elefanti ed i cameraman �nonno speciale� detto �U nonn frisk� ed il chiacchierone �Papariello�, che non perdono un ciak, riescono ad uscire vivi dalle gabbie per inoltrarsi tra serpenti velenosi tartarughe preistoriche piranha tarantole gorilla dispettosi e scimmie ingorde arrivando cos� allo foche giocherellone.
Fanno tregua al coccodrillo per rifocillarsi ed eccoli di nuovo pronti a raccogliere le sfide pomeridiane.
Navigando in tronchi o gondole e catapultandosi in improbabili vascelli riescono di nuovo a cavarsela e, guadagnando appena in tempo il pullman, a schivare il tanto annunciato acquazzone.
Inoltrandosi tra ulivi e vigneti piantati in una rossastra terra arrivano alla seconda meta �Alberobello�.
Fanno sosta e pernottamento in albergo da sogno dove non � facile stanarli dai ritrovati agi per affrontare la seconda giornata di prove.
Tra le viuzze irte affascinati da quelle antiche e lontane strutture di coni rovesciati marcati dai loro contrassegni passano curiosando la mattinata e, schivando l�ordinario insolente acquazzone, si ritrovano al solito appuntamento dove nessuno � mai mancato.
Il pranzo � servito e per chi ha voluto c�� stato anche il bis ed il fuori programma.
Il cielo si riapre e sotto un sole cocente la combriccola s�avvia, mogia, verso il mezzo che li attende affidandosi alla perizia e pazienza dell�autista Antonio. Privi di energia vitale stanchi si abbandonano alla comoda poltrona e ossigenati dal climatizzatore cercano di assopirsi per riacquistare la vitalit� persa dalle ultime fatiche del pasto.
Finalmente all�imbrunire approdano alle loro case sani e salvi dove gi� meditano il prossimo cimento.
La vendetta.
I nostri amici speciali ci hanno offerto la possibilit� di scrivere questa pagina con l�inchiostro dell�amicizia e della condivisione.
I luoghi, che pure c�erano noti, hanno acquistato una luce diversa attraversati con loro. Quando siamo riusciti ad elevarci al loro livello e sincronizzati sulla loro lunghezza d�onda abbiamo orbitato nel loro universo e qui si � stabilito uno splendido contatto e la complicit� � stata piena ed il gruppo indissolubile.
I disagi non sono mancati ma si sa stanno nel conto e con pazienza braccia e gambe tutto � stato superato.
Quello che invece ancora rimane da sconfiggere prima ancora delle barriere architettoniche sono quelle mentali .
Non si pu� telefonare al comando dei vigili di Alberobello per cercare di ridurre i disagi e sentirsi negato il permesso di far avvicinare il pullman motivando che c�era bisogno di una preventiva richiesta scritta e di un successivo permesso dietro debita autorizzazione delle autorit� competenti.
Queste sono le barriere pi� pesanti. Qui non stiamo parlando di condivisione ma di concepire il semplice senso civico delle cose e lasciarsi guidare dal buon senso senza peraltro stravolgere i regolamenti.
Se fosse servito per una persona abile ma autorevole ed autoritaria sicuramente il comando avrebbe agito diversamente anche alla solo telefonata.
Le nostre autorit� sono loro i nostri amici speciali.
Se infine un invito, immodestamente, mi fosse possibile rivolgere alle tante persone che sentono il desiderio di dedicare parte del loro tempo ad una nobile causa, le esorterei a non farlo per la divisa, se pure necessaria in certi ambienti, non in pompa magna, ma con discrezione delicatezza e soprattutto come si vorrebbe che fosse fatto a se stesso.
I nostri amici non hanno bisogno di cose, gi� sopravvivono per conto loro, hanno bisogno di sentirsi vivi ed inseriti in una societ� che spesso tiene chiuse le porte all�essenza umana.
A cura di
Pietro Granatello