La villa fu ristrutturata secondo i canoni stilistici neoclassici, vanvitelliani,
come testimoniano le finestre con timpano triangolare e la ricerca di simmetria,
simboleggiata dalla falsa finestra dipinta in facciata in alto a sinistra, per fare da contrappunto
a quella vera, che si apre a destra. La villa conserva numerosi reperti archeologici, provenienti
dall'antica Capua, tra cui le stele funerarie ad edicola e le iscrizioni marmoree funerarie e commemorative,
inglobate nella pareti esterne dell'edificio. La Villa Pellegrino alla fine del 700 ospitava un rinomato
salotto culturale, mentre attualmente ospita al pian terreno
una piccola fabbrica che produce camicie.
E� affiancata da altri due palazzi nobiliari: il Palazzo Orsi a sinistra, dimora di
generazioni di notai e il Palazzo Stasio a destra, che conserva ancora l'impianto originario
con l'atrio a volta, il vasto cortile e soprattutto lo scalone monumentale che conduceva ai piani superiori,
con epigrafe marmorea che ricorda come il re Ferdinando IV di Borbone, sua moglie Maria Carolina e la sua
famiglia venivano ad intrattenersi presso il canonico Pier Paolo Stasio di Casapulla.
Ritornando sulla Via Diaz, si incontra il Palazzo Natale (secoli XVII-XVIII),
dove nacque Teodora Natale (1801-1867), madre dell'illustre professore casapullese Giacomo Stroffolini.
Attualmente � di propriet� della famiglia Buonanno.
Pi� avanti si notano sulla destra due palazzi gemelli,
fatti costruire nel 700 dalla stessa famiglia Peccerillo, proprietaria del palazzo omonimo su Via Fiume.
La facciata dei due palazzi presenta il portone coperto da piccola volta ad arco, finestre del piano nobile
con fregio in stucco a motivi vegetali e timpano triangolare, quelle sopra il portone, o con cornice aggettante,
le altre. Da notare le splendide ringhiere di ferro battuto decorate con motivi vegetali e figure umane.
All'interno si conservano ancora ambienti con pareti e soffitti affrescati.