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Fonti:" In piazza con L'AGORA'" periodico di informazione, culturale, sportiva e politica locale. Edito dall'associazione socio culturale "Agorà". Direzione e Redazione - Via M.Monaco,96 - San Prisco (CE) - Anno II° N.4 - Aprile 1995.
La storia di Mario: un ragazzone pieno di vita
Mario è un ragazzo pieno di vita. Si ! Ci ho parlato e pensavo di trovarlo pieno di problemi e di complessi, con idee confuse e senza prospettive.
In realtà Mario sta bene! Ha anche una specie di motorino a forma di poltrona che raggiunge la sbalorditiva velocità di 3 km. orari ( circa ). Abbiamo parlato di molte cose passando con disinvoltura da un argomento all'altro ... le pensioni di invalidità sono abbastanza soddisfacenti ... Si ! E' vero, ci sono ancora molte barriere architettoniche; ma lui mi faceva notare che, invece di abbatterle, sarebbe molto più semplice ... non costruirle; abbiamo parlato dei rapporti con gli altri, di come è difficile( leggi impossibile ! ) frequentare un bar senza l'aiuto di qualcuno e di come è ancora più complicato "andare" a chiedere un certificato all'anagrafe ... con tanti gradini da scavalcare.
L'amore ! Si, anche questo è stato un motivo di confronto. Chissà se la sua mamma ed il suo papà si siano mai chiesti se il loro figliolo potesse innamorarsi ! Conoscendoli, credo che ci abbiano pensato. Mi faceva anche notare Mario, che probabilmente l'unico chiodo fisso di alcun genitori è quello di ottenere una buona pensione per il figliolo ed un'ottima indennità di accompagnamento per loro. Beati loro ! Si sento realizzati ! Ho parlato con Mario ! Mario ha un cuore grande così ! Mario ha superato tutte le barriere ! ... E noi ?
Una breve Presentazione
Siviero Mario è nato 35 anni fa da una famiglia di artigiani, oggi pensionati. Ha frequentato regolarmente la scuola fino a conseguire il diploma di perito meccanico nel 1978. E' un disabile ... e la sua malattia (morbo di FREDERICK) si è manifestato all'età di 14 anni durante la frequenza del primo anno di scuola media superiore. Si accorse all'improvviso che le gambe non gli reggevano più e che col passare del tempo non riusciva più a controllare i suoi movimenti ... e da quel momento la sua vita è cambiata radicalmente.
Cominciò a cercare una valida ragione per cui valesse la pena di continuare a vivere; si aggrappava a qualsiasi esile ramoscello gli offerto. Ha cercato appoggio e conforto presso varie associazioni di volontariato, ma neanche l'ambiente parrocchiale, ed il parroco stesso, gli hanno saputo dare la disponibilità, la comprensione e l'Amore di cui aveva tanto bisogno in questa fase importante della sua vita. E' l'età in cui il cuore di un ragazzo batte fortemente per una ragazza. La stessa cosa è capitata a Mario, ma, durante il nostro colloquio, non ne ha fatto cenno.
Dopo un lungo periodo di profonda riflessione, caratterizzato da una solitudine interiore, Mario giunse alla consapevolezza della sua diversità. Ed è stata proprio questa certezza che lo ha spinto ad impegnarsi in molte associazioni di volontariato, lottando per l'affermazione della sua diversità ... del suo essere "handicappato".
Attualmente è il presidente dell'Associazione "INSIEME" che ha sede sociale in Casapulla (CE), alla via E. Fermi, 20 (Centro Sociale). L'Associazione si prefigge di richiamare l'attenzione delle istituzioni (e delle persone!!!) sui problemi dei portatori di handicap attraverso iniziative culturali, sportive e ricreative. A tale proposito ritengo necessario lanciare un appello: i soci disabili e le relative famiglie hanno difficoltà organizzative, per cui chiedono il massimo impegno da parte dei volontari e delle istituzioni.
N.B.: chiunque voglia mettersi in contatto con Mario per un confronto, uno scambio di idee e di iniziative oppure per un semplice sfogo, può rivolgersi all'Associazione "Insieme" o telefonare al numero 0823 465221 (Casa - ore serali)
Luigi Mincione
Tredici anni sono passati da quest’ articolo e Mario nonostante tutto è qui un po’ più solo … un po’ più santo.
Sono invece cambiati i termini
Prima handicappato.
Poi disabile.
Oggi diversamente abile.
La società di pensiero mostra sempre più attenzione su certi temi coniando di continuo aggettivi che meglio identificano lo stato fisico di una persona alleggerendone i termini.
Anche le leggi, come la 104, va in soccorso ai nostri amici. Ma poi basta guardarsi un po’ in giro per capire quanto sia messo in pratica di certi regolamenti come ad esempio l’abbattimento delle barriere architettoniche.
E qui Il nostro amico già tredici anni fa scriveva : - abbattere le barriere? Basterebbe non costruirle. – semplice no?
Sembra che questa società, dalle molte facce, da un lato quando studia una norma lo fa con diligenza delicatezza e sensibilità ma poi si perde nell’attuarla.
E’ questo il pensiero di Mario oggi.
- Oggi le cose sono peggiorate. Il volontariato non esiste più ed è diventata solo una questione economica e di immagine. –
Mario ricorda all’inizio della sua Via Crucis quando intorno a lui si sviluppò un grande movimento di solidarietà messo in atto dai suoi amici di sempre. Oggi tutto questo è svanito, i vecchi amici hanno preso la loro strada ed i loro impegni li tengono molto lontani.
Continuando il nostro dialogo
- Sembra che, per i ben pensanti, la nostra condizione di diversamente abili veda la risoluzione di tutti i problemi nel potersi permettere una badante -
- Mi ritengo, a tal proposito, anche fortunato perché con la mia attuale si è stabilito un rapporto veramente di stima ed amicizia, ma questo alleggerisce sì il mio peso in famiglia ma non mi aiuta nel rapporto con gli altri. –
Non c’è dubbio che le nuove norme hanno reso più leggero il peso economico alle famiglie ma spesso dimentichiamo che i nostri amici oltre a sopravvivere vorrebbero anche vivere.
- Quello che mi ferisce è l’indifferenza che sento da parte di tante persone. –
Sembra che la nostra società, in un certo modo, risolve l’imbarazzo ed allevia il suo peso di responsabilità verso i meno fortunati provvedendo e soccorrendoli per ciò che riguarda il loro stato fisico ma poi si dimentica del loro animo della loro sensibilità ed ecco che chi come Mario sprofonda nella solitudine.
- Spesso mi vengono a trovare amici e parenti, ma le loro visite, certo molto gradite, sono fugaci perché tutti molto occupati. -
Ecco un altro aspetto della nostra vita contemporanea. Tutti siamo presi dal quotidiano senza avere mai abbastanza tempo per dedicarci al nostro simile.
Forse se imparassimo a correre di meno e fermarci quando occorre un po’ di più riusciremmo anche ad ascoltare chi è vivo e vuole sentirsi tale e che, come Mario, ha molto da insegnarci.
Pur nelle sue condizioni Mario ti accoglie sempre con un sorriso, Mario è sempre paziente, Mario è sempre disponibile è fa da monito a tanti che in perfetta salute sono perennemente afflitti e scontenti.
Penso che Mario, molto credente, convivendo e combattendo con la sua malattia nella indifferenza della gente stia portando avanti un percorso di purificazione e, come dicevo, oggi è un po’ più solo ed un po’…. più santo.
Mario approfitta di questo spazio invitando a chi ne avesse voglia a scrivergli utilizzando i commenti. Sarà ben lieto di poter rispondere a quanti lo facessero.
Ricorda inoltre che è sempre presidente dell’Associazione Insieme il cui sito può essere visitato clikkando su http://casapulla.altervista.org/insieme/
Grazie a suo nome
Casapulla 1 Agosto 2008
P. Granatello
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