|
IV parte Dagherr�tipi - Pollo o Tacchino
Pollo o tacchino?
�Quel � miglior boccone?� avrebbe chiesto a Bertoldo il suo re.
Il pollo di tre mesi, ruspante, allevato a granturco e avanzi di cucina.
No, il tacchino, anch'esso ruspante, cinque mesi sull'aia e un sesto con sole noci.
Sole noci?
Sole noci: il primo giorno una sola, intera e unta d'olio; il secondo due e cos� fino a che esso stesso ne rifiuti.
Marcuccio si faceva le croci a mmanesm�rza: chi l'avrebbe mai detto, un tacchino che ingoia noci con tutto il guscio e alla fine diventa pi� saporito del pollastro.
Eppure ne aveva sentite di cose strane in quarant'anni di Polizia.
Ma l'affermava don Manlio, e don Manlio era una persona seria.
Aveva anche detto che a Capodanno, in quasi tutte le grandi citt� d'Italia, s'usava il tacchino farcito per il cenone.
Tutti fessi?
Doveva appurarlo: deformazione professionale.
Era andato in pensione da Maresciallo a tre botte e non una sola pratica archiviata per caso irrisolto: a costo di farla sparire.
Quell'anno compr� una coscia di tacchino.
Il macellaio gli aveva garantito che era ruspante e allevato a noci.
Se no, come faceva a dirlo?
L'involto sotto un braccio, se ne tornava.
All'angolo della venella s'imbatt� in Luca il tabaccaio.
Anch'egli Maresciallo in pensione.
Dei Carabinieri.
La privativa gli era stata assegnata proprio in virt� di questa sua appartenenza ad un Corpo di polizia.
Certo � che il tabaccaio lo faceva tramite sua moglie: egli passava a letto le giornate piovose, e le altre a chiacchierare seduto fuori il tabacchino.
Quella donna consumava la sua esistenza dietro l'ampio bancone di castagno, senza un solo giorno di riposo, neppure Natale.
Luca non avrebbe saputo vendere un francobollo.
Ma del maresciallo conservava la quadratura mentale e quel tipico atteggiamento di chi � abituato ad avere sempre l'ultima parola.
Oltre a quella inevitabile limitazione dovuta all'applicazione del REGOLAMENTO in ogni circostanza.
Ci si trova alfine con una specie di vademecum ove, in ordine alfabetico, sono riportate le cose della vita: allato a ciascuna d'essa, la qualificazione di �buona� o �non buona�.
Ed � presso che impossibile, dopo quarant'anni, ammettere alternative.
Marcuccio neanche scherzava: riusciva ad accettare tutto, tranne che avesse torto: tanti anni di comando senza contestazioni da parte dei subalterni, gli avevano cristallizzato la convinzione d'essere sempre nel giusto.
O quasi.
In entrambi l'irritabilit� era caratteriale.
-Da dove venite?
-Dalla citt�: sono andato a piedi, un po' per sgranchirmi le gambe, e principalmente per comprare questa coscia di tacchino per il cenone di capodanno.
-E cos'� sta novit�? Tacchino per capodanno? Forse non ti son bastati i soldi.
-Per tua informazione, il tacchino costa pi� del pollo.
-E allora perch�: te lo vuoi proprio inguaiare questo capodanno?
La discussione aveva imboccato una china pericolosa: i due marescialli stavano esprimendo in un confronto di opinioni le loro qualit� e le loro carenze.
-Ecco, tu sei convinto che il pollo sia pi� buono del tacchino: ma chi te l'ha detto?
-E serve che qualcuno me lo dica? Non basto io stesso che ne ho mangiati per settantacinque anni?
-Pollo hai mangiato: tua madre allevava galline, non tacchini. Tu il tacchino non l'hai mai visto neppure in fotografia.
-E gi�; mentre a te esce dal naso.
-Devi sapere che se un tacchino viene lasciato libero di razzolare per cinque mesi e poi allevato con sole noci il sesto, fa una carne cos� tenera e squisita che quella di pollo deve andare a nascondersi.
-Solo noci ... magari con tutto il guscio.
-Proprio cos�, con tutto il guscio.
-Ma dici serio o lo fai per sfottermi?
-Io non voglio sfottere nessuno!
-Io invece credo che, appena m'hai visto, ti sei detto:�Ecco Luca, sfottiamolo un po'�.
-Ho capito va ... statti bene.
-E ricordati sempre che uno della Polizia non deve neppure provarci a sfottere un carabiniere: non � cosa sua.
-Ma famm''o piacere ... un carabiniere ... come se non si sapesse che fate la prova del chiodo per entrare nell'Arma e che camminate sempre in coppia perch� uno sa leggere e l'altro sa scrivere.
Luca era l� l� per esplodere.
Un fumettista l'avrebbe disegnato con girandole di stelline e saette intorno al capo.
-Sei stato sempre un figlio di puttana.
-E tu un imbecille coglione testardo.
I bastoni volarono.
Prima ancora che la gente s'accorgesse.
Il capodanno lo passarono in corsia, la testa fasciata e un principio di commozione cerebrale per entrambi.
Ma il dilemma rimase insoluto.
Prof. Marmo
Racconto letto: 1378 volte
<< precedente [0][1][2][3][4] successiva>>
| Ci sono 0 commenti |
|
|