All'incrocio con Via Diaz, si erge la splendida facciata del Palazzo dei Marchesi Molina, detto della "Vigna"
(secoli XVI-XVII) appartenuto fino al 1762 ai Veglio di Molina Pons de Leon, marchesi di Longarino e
Toccanisi, nobile famiglia spagnola vissuta a Casapulla, poi ai Vastano di S. Maria Maggiore e nel
1784 pass� alla famiglia Buompane. Fu costruito tra il 500 e il 600 ad opera di architetti catalani,
data l'evidente somiglianza con il Palazzo dei Giudici di Capua, del 1585. Dell'edificio resta solo la
facciata in tufo, divisa in due parti da una cornice ingrossata, con lo splendido portale centinato, come
la finestra centrale del piano nobile, sormontato da mensoloni decorati a rilievo. Gli ambienti interni,
che pure conservavano
stucchi e affreschi, sono stati abbattuti per far spazio a moderne abitazioni, che hanno occupato
anche tutta l'area della "Vigna" su cui sorge l'attuale Piazza Falcone e Borsellino.
Lungo la Via Diaz subito a destra sorge il Palazzo Natale, con imponente portale sottolinetao
da modanature, atrio coperto a volta con a destra lo scalone monumentale che conduceva ai piani nobili e
vasto cortile con in fondo il giardino. Il Palazzo di Donna Candida (secolo XVIII), situato poco
oltre sulla sinistra, appartenne al marchese Bernardo Natale Sifola, che vi ospit� spos� la nobildonna
napoletana Anna Maria Candida Romano Colonna,
principessa di Altavilla, che aveva sposato nel 1797. La facciata presenta il piano nobiliare scandito da
lesene sormontate da bei capitelli e finestre e balconi sormontati da cornici aggettanti e
fregi in stucco con motivi di frutti.
All'angolo dell'incrocio con Via Stroffolini si erge la Cappella della SS. Concezione, detta di
S. Antonio Abate, secoli XVII�-XVIII. Fu fatta costruire da Don Alicorio Natale nel 1627-1628,
inizialmente come cappella cimiteriale di famiglia, ma in seguito si adoper� perch� fosse aperta al culto pubblico.
Tra il 1788 e 1789 fu ricostruita a spese dei Natale Sifola Galiani e dei Natale del ramo di Don Erennio,
su disegno dell'architetto regio Domenico Brunelli.
La facciata di gusto neoclassico ha portale affiancato da lesene sovrapposte e sormontato da lunetta semicircolare,
rosone centrale e culmina con frontone triangolare. Attualmente la cappella � inagibile, in quanto pericolante
e sono in atto lavori di restauro.
Di fronte alla suddetta cappella, si apre il cosiddetto "vicolo della lopa" ("venella `a lopa")
in fondo al quale emerge la splendida Villa Pellegrino. Risalente al 1500, fu residenza di
illustri capuani, entrambi di nome Pellegrino: il poeta, morto nel 1603 e lo storico (1598-1664).
L'epigrafe sulla facciata ricorda il restauro dell'edificio, fatto eseguire nel 1789 da un altro
Camillo Pellegrino.