La lavorazione della canapa
L'economia di Casapulla e dei casali vicini per lungo tempo si � basata sulla produzione agricola.
La pi� tipica e rappresentativa coltura, che ha segnato la storia del nostro territorio negli ultimi
secoli, fino a gli anni '60, � stata quella della canapa, l'oro verde delle nostre terre. Il ciclo di
lavorazione della canapa, lungo e complesso, coinvolgeva l'intero nucleo familiare. La prima fase
consisteva nella semina, in inverno. In estate si svolgeva la fase di raccolta, dopo di che gli steli
venivano essiccati, poi legati in fasci ("vranche"), caricati sui "traini" e portati a macerare.
La macerazione, che durava 7-8 giorni, avveniva in vasche ai Regi Lagni. Successivamente i fasci erano
posti sullo "spasaro" ad asciugare per 5-6 giorni, poi portati con i traini nei cortili delle case per
le fasi successive della
lavorazione: la maciullazione (fine agosto-settembre), con la "macennula" per rompere il guscio
esterno degli steli e liberare la fibra interna, e la "spatuliatura" (autunno),
con lo "standaro"
e la spatola, per far cadere i residui dei gusci spaccati dalla "macennula" e liberare completamente la fibra.
La fibra veniva pettinata, legata in fasci e venduta al consorzio.
A partire dalla fine degli anni 60, la coltivazione della canapa � andata scomparendo, per essere sostituita
da colture pi� redditizie e meno dispendiose, fino a quando l'agricoltura � stata soppiantata,
come perno dell'economia del nostro paese, dalle attivit� commerciali.
La produzione di laterizi: le fornaci.
Il nostro paese vanta un'antichissima tradizione nella produzione di laterizi in
fornaci, che risale almeno agli inizi del 1800.
Ancora oggi sono attive a Casapulla
alcune fornaci, che producono laterizi utilizzando materiali naturali e tecniche tradizionali.
I primi mattoni da costruzione erano fatti di fango e paglia, impastati a mano ed essiccati al sole
e lasciati crudi. Il loro impiego � attestato gi� a partire dal 4000 a. C. in Mesopotamia,
dove, intorno al 3000 a. C., compaiono i primi mattoni fabbricati in argilla e cotti in apposite fornaci.
Nell'antica Roma solo a partire dalla fine dell'et� repubblicana i mattoni cotti cominciarono ad essere
impiegati nelle murature, poi, in et� imperiale, il loro uso si diffonde largamente.
Furono i Romani, comunque, a trasmettere in tutto il mondo allora conosciuto la tecnica
di produzione dei laterizi, che � rimasta pressocch� inalterata nel corso dei secoli.
Il cambiamento � avvenuto solo con la rivoluzione industriale, quando si � passati da un
lavorazione manuale, essiccazione ottenuta al sole e cottura in fornaci di tipo romano,
alla lavorazione tramite macchine e cottura in forni molto pi� complessi in grado
di raggiungere temperature pi� elevate. Le fornaci di Casapulla, per�, si vantano di utilizzare
ancora materiali di prima qualit� e di produrre laterizi utilizzando le tecniche tradizionali.
La prima fase della produzione consiste nell'estrazione dell'argilla dalle cave, che in fabbrica
viene impastata con acqua, in modo che acquisti plasticit�. L'argilla viene mescolata con sabbie
silicee e granuli finissimi per evitare screpolature e per aumentarne le caratteristiche di durezza
e refrattariet� alle alte temperature. L'argilla viene poi plasmata a mano e i pezzi cos� ottenuti
vengono essiccati all'aria, in appositi capannoni, cos� da evitare che, durante la cottura, possano
verificarsi spaccature o deformazioni. Infine i singoli pezzi vengono cotti in apposite fornaci,
ad altissima temperatura e, a fine cottura, assumono colorazioni diverse a seconda che i diversi
componenti dell'argilla, siano presenti in maggiore o minore quantit�.